I principali metodi di rieducazione della scrittura

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I principali metodi di rieducazione della scrittura

I principali metodi di rieducazione della scrittura

La nascita della rieducazione è la conseguenza degli studi di numerosi esperti. Negli anni ’50 Hélène de Gobineau grafologa, considerata, con Roger Perron, la fondatrice della grafometria, in altre parole lo studio scientifico ella scrittura, la realizzazione dei primi studi fondanti sulla genesi e l’evoluzione della scrittura. Basati sull’ipotesi di lavoro della crescita della scrittura nell’arco della vita, e mirati a individuarne gli stadi evolutivi secondo le età dei bambini. Questo lavoro permise la strutturazione delle scale grafometriche, in cui si individuarono gli item che con la crescita tendevo a scomparire per trasformare la scrittura con forme non più infantili.

La morte prematura della Gobineau permise all’équipe di Julian Ajuriaguerra (medico e neuropsichiatra infantile) presso l’ospedale Henri Rouselle di Parigi negli anni ’60 di finire il lavoro producendo scale grafometriche per bambini dai 6 agli 11 anni e di basare su queste un’attività di rieducazione della scrittura.

Robert Olivaux, medico, psicologo e grafologo, sempre negli stessi anni elabora un suo metodo di rieducazione che non lavoro direttamente sulla scrittura, ma sul gesto che traccia alcune forme fondamentali in sequenza progressiva (coppe, ghirlande, occhielli, spirali, ecc..) per acquisire scioltezza ed agilità il soggetto disgrafico è portato a migliorare anche la postura e la tenuta della penna così da giungere a provare piacere a scrivere e a modificare, come effetto secondario, alcuni comportamenti problematici.

Alessandra Venturelli, pedagogista e grafologa elabora sulla base degli insegnamenti precedenti un suo metodo.

Il metodo prevede un percorso unitario di abilitazione-riabilitazione della scrittura manuale che prevede 3 fasi successive di intervento, sulla base degli effettivi bisogni e dei diversi stadi di apprendimento di un bambino.

Si parte con una prima fase di abilitazione grafo-motoria, in un’ottica di prevenzione delle difficoltà grafo-motorie, rivolta a tutti gli alunni fin dall’ultimo anno di asilo nido, nel corso della scuola dell’infanzia e nel primo anno di scuola primaria, con particolare attenzione agli alunni con minori abilità di base di tipo percettivo e grafo-motorio.

In classe seconda di scuola primaria, si procede quindi a una seconda fase di attività didattiche mirate per potenziare quelle abilità che risultano ancora carenti per alcuni alunni nell’uso del corsivo.

Queste prime 2 fasi sono inserite a pieno titolo nel curriculum scolastico e sono realizzate dagli insegnanti, precedentemente formati a questo metodo, ma eventualmente seguiti anche da un consulente esterno, appartenente al Gruppo di ricerca del Metodo Venturelli® nelle scuole.

Si passa invece alla terza fase, a un percorso individualizzato di riabilitazione individuale, realizzato da un rieducatore della scrittura, nel caso in cui le prime 2 fasi, svolte in ambito scolastico, non siano state efficaci, per cui una grafia presenta uno scarso livello qualitativo, oppure quando un bambino che non ha avuto l’opportunità di seguire le 2 fasi iniziali presenti comunque analoghe difficoltà. Soltanto al termine di questa fase, si dovrebbe ricorrere ad eventuali strategie dispensative e compensative per quegli aspetti che non sono stati del tutto recuperati durante la rieducazione.

 

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